CRISTALLI: LA RECENSIONE DI 1AS3 ROCK

Senza-titolo-111x

Non è la prima volta che lo diciamo e non siamo i soli a dirlo. Quando si parla della loro musica, si parla di viaggio ed aggiungiamo che non si parla di CD quando il soggetto sono i SEAHOUSE, ma di chiavi per una dimensione interiore.
Uno strumento alchemico per ottenere adito a stanze dove dimora unito e separato lo spirito dell’ascoltatore capace.
“T.E.D.” ci ha regalato un viaggio fluido attraverso molteplici stati d’animo in alterazioni, sublimazioni e morbidi fraseggi, fra inquietudine, riflessioni, pace e conflittualità, lasciandoci poi pensare che il successivo lavoro sarebbe stato un proseguimento del discorso, se non qualcosa di meno coinvolgente, essendo stato “Il Mercato Emozionale” un meraviglioso oltreluogo.
Dopo una notevolmente lunga attesa, però, ecco finalmente uscire dalla Casetta “Cristalli”.
Diciamo che, se per un amante del freddo T.E.D. è stato come un soggiorno polare, “Cristalli” è pieno Inverno nucleare, giocando col suo etimo.
Capace di rapire sin dai primi istanti, è un cammino nelle dimensioni del Sè, dove si esprime la capacità espressiva dell’Io, martire, testimone ed autore al tempo stesso delle dinamiche, come in un ascolto reciproco.
La Bellezza si palesa dispiegandosi immediatamente nella sua violenta grandiosità nell’estetica dell’architettura fatta di tessuto liquido che si staglia dall’inizio e dà il benvenuto con la prima traccia “Intro – Welcome”, attraverso la quale si accoglie l’opera, seguita dal maestoso irrompere, deciso e fiero di “Cross the line”, dove s’inizia a mostrare la ricchezza della proposta e le intenzioni.
In apparente calma si approda in “The nu band” dove pulsa un’audace sperimentazione dalle dinamiche lineari ed asimmetriche. Un tronco sul quale si muove un ascolto serpentiforme che avverte ogni sua minima particella.
L’unico momento lirico dove si lascia in primo piano alla voce il compito di esprimere direttamente il messaggio, nonché l’unico momento dove essa è presente, è la successiva “Coming out”, scritta ed interpretata da Daniele Rini.
L’inesorabilità del tempo, l’inarrestabile fluire di questo umano parametro che porta seco cupe vene, angosce e speranze del mai comodo disperante sognatore, un tempo tormentato e sereno viaggia attraverso luci ed ombre in “Panta rei”.
“Intermezzo” è pura e spiazzante sosta per il recupero delle energie profuse nel vivere e dipingere i panorami appena passati, ancora vivi e cristallini, per poi liberarsi, lasciarsi catturare, coinvolgere e sconvolgere da uno dei motivi più raccapriccianti per quanto belli mai composti da alcuno negli ultimi tempi e che dà e prende il nome all’opera.
“Cristalli”. Perfetto. Preciso. Il diamante dei diamanti. Affilato e delicato. Impalpabile. La Pietra Filosofale della quale sanguigno color diaspro in questa dimensione è trasfigurato dalla lucentezza del cristallo.
Su una vetta, da questo punto sollevi lo sguardo al cielo e con “Presa diretta” sei un’aquila. Fluttui nell’aria, voli, guardi, osservi, colori, sfumature, respiri il tutto per poi planare.
Sei nuovamente a terra. Una scogliera. Un dirupo. L’approssimarsi di una tempesta. Ora è tutta intorno a te ed ora è in te “Into the eyestorm”. Un caotico fluire di pensieri ed estemporanee, sunti e brevi approfondimenti, ritocchi e mancanze, vuoti e straripamenti. Il caos pian piano si dipana come un fade out ed è il momento di congedarsi. Un distacco, quasi in astrale, per tornare al fisico, al finito, al definito ed all’esatto.
“Cristalli” è un album dinamico, un cibo ed una bevanda per l’anima dello spirito inquieto che si percepisce diverso ad ogni ascolto, ad ogni assimilazione. Ed ecco che, per fare un esempio personale, “Intro-Welcome” diviene quasi un outro impietoso, lancinante, di una crudeltà inumana. Una tortura da attraversare, però, per giungere alla Bellezza, come nella passione del fedele.
“Cristalli” è un qualcosa di infinito, qualcosa che appartiene all’ascoltatore ancor prima che esso se ne doni e che spolvera, risveglia, amplifica ciò che è assopito ed anche ciò che è già vivo ed energico. Antico, presente e continuo..
Teniamo particolarmente a ricordare che alcune tracce sono presenti nei romanzi di Mino Pica “Cucina Interiore” (“Presa diretta) ed “Hotel-Camere di riflessione” (“Coming out” e “Cristalli”) editi entrambi da Lupo Editore.

www.1as3.org

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *