DAVIDE RICCIO PER KULTUNDERGROUND ASSEGNA 5 STELLE A “CRISTALLI”!

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Intervista con SeaHouse
di Davide Riccio

Davide
Ciao SeaHouse. Com’è nato “Cristalli”, intorno a quali principali suggestioni e in quale momento della vostra fase artistica?

SeaHouse
Cristalli nasce dall’esperienza maturata in studio e dal vivo negli ultimi 3 anni, che hanno permesso di consolidare la nuova line up e di sperimentare soluzioni e registri musicali per noi inediti. In generale l’album viene fuori da uno stato di grande apertura a tutte le influenze dei singoli background dei componenti.

Davide
Nella Cabala, il cristallo di quarzo, a esempio, è “l’antico degli Antichi”, “l’anziano di tutti i giorni”, la condensazione suprema dell’energia cosmica. Pietre e cristalli sono le sempiterne ossa della Terra, come dicevano gli Egizi. Copertina, titolo, un brano così intitolato, perché i “Cristalli” sono al centro di questo lavoro?

SeaHouse
Cristalli per noi rappresenta simbolicamente 3 dimensioni: la solidità, la trasformazione e la poliedricità.
La solidità perché abbiamo ricercato una compattezza di suono e degli arrangiamenti serrati.
La trasformazione perché, partendo dalla compattezza di cui sopra, abbiamo affinato col lavoro in studio il materiale grezzo live che vi era alla base.
La poliedricità per via delle numerose sfaccettature che ogni brano presenta.

Davide
Benché un brano sia cantato, preferite suonare musica strumentale. Perché?

SeaHouse
Noi suoniamo praticamente solo musica strumentale, perché la chiave stumentale ci permette di sperimentare ed esplorare tutti i generi che vogliamo senza porci dei limiti di sorta; in questa prospettiva anche l’unico brano cantato è una forma di sperimentazione per noi.

Davide
Schumann diceva che l’artista ha il dovere di “mandar luce nel profondo del cuore”. Che tipo di dovere sentite verso l’ascoltatore e verso voi stessi come musicisti e creatori di musica?

SeaHouse
Non sentiamo alcun dovere particolare nei confronti dell’ascoltatore, quanto piuttosto verso noi stessi e verso la musica, non dobbiamo ricercare tecnicismi esasperati, ma dobbiamo tirar fuori al meglio quello che abbiamo dentro.

Davide
Cos’è cambiato nei vostri 9 anni di vita come gruppo e nella vostra musica, o nell’approccio alla composizione, e cosa è rimasto?

SeaHouse
Sicuramente sono cambiati gli interpreti, con gli anni è accresciuta sia l’esperienza che il valore tecnico, ampliandoci nettamente gli orizzonti creativi, pur mantenendo lo stesso approccio alla composizione che è essenzialmente basato sull’improvvisazione, da qui parte il lavoro di trasformazione e affinamento di cui si parlava prima.

Davide
Cos’è per voi l’ispirazione, cosa e in che modo qualcosa vi spinge a creare un’opera, un brano musicale?

SeaHouse
Essenzialmente abbandonarci all’istinto e lasciare che ognuno di noi ci metta del suo, sempre alla ricerca di un equilibrio complessivo.

Davide
Al di là delle influenze musicali, che immagino essere molte, vorrei farvi una domanda su Lecce, la “Firenze del Barocco” o anche la “Firenze del Sud”. Il territorio, la città in cui vivete ha influenzato in qualche modo il vostro fare musica?

SeaHouse
No, assolutamente, siamo musicalmente cosmopoliti.

Davide
Quali funzioni deve o dovrebbe avere secondo voi la musica nella società italiana contemporanea?

SeaHouse
Suscitare emozioni vere e non “emozioni da discount” (titolo del nostro precedente EP)

Davide
Cosa seguirà?

SeaHouse
Siamo orientati verso il mondo della sincronizzazione audio video ed ad un inserimento massiccio dell’elettronica nei prossimi lavori, pur non modificando il nostro set.

Davide
Grazie e à suivre…

DAVIDE RICCIO
Davide Riccio, di Torino, educatore, musicista polistrumentista, compositore e giornalista. Ha collaborato con molti musicisti italiani e internazionali. Ha scritto poesie, racconti e saggi, che ha pubblicato su antologie e riviste sparse dal 1983 ad oggi (tra le ultime opere pubblicate “Il Musico David Rizzio” (biografia, ebook, 2006), “Povertssiment” (Genesi 2006), “Sversi” (Libellula, 2008), Neumi, cantus volat signa manent – La musica che lascia il segno (con cd di autori vari, Genesi-Into my Bed-Unamusica 2011). Dal 1998 è stato inquirente e articolista ufologo, copywriter in pubblicità e giornalista (il settimanale La Val Susa, il quotidiano Torino Sera, e il mensile Oblò di Livorno) occupandosi di cultura in genere e divulgazione.

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